I NOSTRI VIGNETI

Il territorio viticolo piacentino presenta un ampio e diversificato patrimonio varietale comprendente anche diversi vitigni autoctoni, segno della volontà dei produttori di affermare una precisa identità. La Cantina di Vicobarone è in prima fila in questa missione di valorizzazione delle nostre uve e dei vini che da queste nascono.

Sul territorio dei Colli Piacentini l’impianto più diffuso è il Guyot Semplice. 
Questa forma di allevamento crea la cosiddetta “spalliera”, che plasma le nostre colline rendendole un ordinato susseguirsi di linee longitudinali che non può non colpire i visitatori del nostro territorio. Con questo metodo di allevamento si tende ad eliminare tutta la vegetazione ad eccezione di un tralcio vecchio di un anno (capo a frutto) e un piccolo sperone, ovvero una porzione di tralcio di dimensioni ridotte, portante due o tre gemme. Tale forma di allevamento è quella che storicamente meglio si accompagna ai nostri vitigni caratteristici come la Barbera, la Croatina, la Malvasia e l’Ortrugo. Il Guyot è anche la forma di allevamento a più alta densità di lavorazione manuale, con particolare riguardo alla potatura, che diventa l’operazione più importante: svolta quando la pianta è a riposo vegetativo, influenza in modo decisivo la qualità per l’annata successiva.

Un’altra forma di allevamento presente sul territorio è il Casarsa.
Tale sistema di allevamento, nella forma tradizionale, prevede la costituzione di un cordone permanente all’altezza di 1,60-1,70 m. Lungo tale cordone si inseriscono 3-4 capi a frutto lunghi 4-5 gemme ciascuno. Sopra al filo portante del cordone si sistema un’impalcatura costituita da una coppia di fili. I capi a frutto non si legano cosicché, quando dai germogli nascono i grappoli, tutta la zona produttiva tende a piegarsi verso il basso con i grappoli che scendono come sospesi nell’aria e protetti dal sole. Nel nostro territorio la Casarsa non prevede alcuna impalcatura sopra il cordone, lasciando la vite completamente libera. Questo impianto nei colli piacentini ha una diffusione marginale, ma costituisce una forma tradizionale, da sempre presente per tutti i vitigni coltivati.
Negli ultimi anni, tenuto conto delle sempre crescenti esigenze di meccanizzazione, soprattutto per le operazioni di potatura, si è affacciata la forma di allevamento del Cordone Speronato per il quale, dopo l’inizio del riposo invernale, si esegue la potatura, lasciando una o due branche che resteranno sulla pianta per almeno quattro o cinque anni. Su di esse si lasceranno quattro speroni equidistanziati fra loro. La potatura degli anni a venire consisterà nel rinnovare lo sperone anno per anno. Anche questa forma di allevamento prevede la formazione della “spalliera” e risulta adatta per i vitigni Barbera e Ortrugo.
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