PROGETTO "RESIL-VIGNA"

Progetto “Tecniche di miglioramento di RESILienza ed efficienza idrica per i VIGNeti dell’Areale piacentino”

CAPOFILA

Università Cattolica del Sacro Cuore



PARTNERS EFFETTIVI

  • Cantina Sociale di Vicobarone Società Cooperativa Agricola
  • Azienda Vitivinicola Villa Rosa di Illari Andrea e C. SS Società Agricola
  • Azienda Vitivinicola “I Salici” di Gazzola Claudio
  • Tenuta Pernice Società Agricola
  • Centoform Srl



LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA

Livello NUTS3 (provincia) Piacenza ITH51



DURATA DEL PROGETTO

27/04/2020 - 27/10/2022



FONTE DI FINANZIAMENTO

Progetto finanziato nell’ambito del REG. (UE) N. 1305/2013 - PSR 2014/2020 - MISURA 16 - Tipo di operazione 16.1.01

“Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” - FA 4B



Costo totale: 399.598,22 euro

Finanziamento: 90%

Contributo concesso: 359.638,40 euro

L’entità dell’aiuto spettante a Cantina Sociale di Vicobarone Società Cooperativa Agricola nella percentuale del 90% della spesa massima ammissibile ammonta a euro 13.529,52.



OBIETTIVI

Il progetto, finanziato dal PSR – Mis. 16.1.01 FA 4B, ha l’obiettivo di mettere a disposizione e “dimostrare” alle aziende viticole dell’areale dei “Colli Piacentini” che, rispetto agli standard di gestione aziendale, è possibile utilizzare pratiche, già disponibili, in grado di aumentare notevolmente la “resilienza” del vigneto alla carenza idrica, effetto conclamato del cambiamento climatico e quindi tali da consentire all’impianto di superare momenti critici senza dover ricorrere ad input irrigui esogeni.

In particolare, il progetto mira a:

  1. Valorizzazione di nuovi portinnesti della serie M, per i quali è stata recentemente acclarata una maggiore tolleranza alle condizioni di scarsa disponibilità come fattore di resilienza naturale e permanente nei confronti di fenomeni transitori di stress idrico.
  2. Impiego e valorizzazione della tecnica di inerbimento temporaneo autunno-primaverile utile a:
  3. migliorare struttura e dotazione in sostanza organica del suolo, con relativo effetto positivo sulla capacità di invaso primaverile;
  4. produrre una biomassa primaverile sufficiente per realizzare, con lo sfalcio, un’eventuale pacciamatura naturale sotto la fila usando una macchina trincia-andanatrice;
  5. realizzare condizioni di copertura del suolo invernale e primaverile tali da limitare l’inoculo di forme svernanti di patogeni nel terreno (es. oospore di Plasmopara viticola sulla lettiera).
  6. Promozione dell’impiego del caolino, argilla bianca inerte a bassissimo costo in grado di preservare la funzionalità fogliare in condizioni di stress severi di tipo idrico e/o termico. Inoltre, il prodotto è particolarmente efficace per la prevenzione delle scottature sui grappoli.
  7. Avvio delle aziende ad una gestione più tecnologica e informatizzata nella valutazione della delicata fase di “raggiungimento” di un reale livello di stress idrico. Trasferimento su larga scala delle innovazioni messe a punto.



RISULTATI ATTESI

  • Caratterizzazione del comportamento agronomico del vitigno Barbera innestato su due nuovi portinnesti (M2 e M4), dotati di acclarata tolleranza alla carenza idrica, in raffronto a due portinnesti tradizionali di riferimento (110 Richter e K5BB).
  • Validazione agronomica, dimostrazione ed erogazione di linee guida per un utilizzo mirato e flessibile della tecnica di inerbimento temporaneo autunno-primaverile, valutato sempre e comunque in associazione ad uno standard aziendale di gestione del suolo e in rapporto ad almeno due di tre possibili modalità di terminazione del cotico: interramento (o sovescio), trinciatura con mantenimento “in situ” del trinciato e schiacciamento senza sfalcio.
  • Validazione agronomica, dimostrazione ed erogazione di linee guida per l’utilizzo in vigneto di trattamenti a base di caolino. Le linee guida distingueranno una situazione di vigneto con adeguata disponibilità idrica oppure in condizioni di stress idrico severo.
  • Dimostrazione e addestramento all’utilizzo di tecniche ICT di monitoraggio ambientale relative sia alla sfera suolo sia alla sfera chioma, per un approccio più corretto e razionale alla diagnosi di effettivo stress idrico.
  • Il quadro complessivo dei risultati, utile a definire una strategia complessiva di resilienza del vigneto alla risorsa idrica, dovrà essere funzionale ad un mantenimento della coltura della vite anche nei contrafforti collinari più esposti alla problematica della carenza di acqua. È noto che il fenomeno di abbandono determina un peggioramento dello status idro-geologico del territorio oltre che una diminuzione della coesione sociale.



Ulteriori risultati attesi, collegati al “Piano divulgazione, di trasferimento dei risultati e implementazione della rete PEI” e alla “Formazione”, sono:

  • Connessione diretta con i viticoltori locali e quelli interessati da problematiche simili, attraverso il loro coinvolgimento in iniziative di partecipazione fisica e supporti informatici (video, tutorial, articoli su riviste online, etc...);
  • Trasferimento del know-how a viticoltori stranieri e altri attori della Rete PEI.





Tale progetto è finanziato nell’ambito del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR)

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